In un Canada distopico, è possibile richiedere l’internamento coatto dei propri figli in un manicomio, senza alcuna richiesta legale o medica. In questo contesto si snocciola la vita familiare di Diane Desprès, vedova e giovane madre di Steve, un ragazzo problematico, a tratti violento, che pone a dura prova le possibilità genitoriali di una donna sola. Tra i due, s’inserirà una terza solitudine, quella di Kyla, una vicina di casa che si propone di aiutare Steve nello studio e l’unica che riuscirà a costruire un rapporto di fiducia con il ragazzo.Il grande assente della storia è lo Stato, che non offre null’altro che la terribile soluzione dell’internamento coatto, delegato alla famiglia stessa. Diane, priva di mezzi economici e inerme di fronte ai problemi comportamentali di suo figlio, sarà costretta a scegliere tra continuare una vita di infelicità condivisa o condurlo in manicomio.
tutto l’articolo qui
Sorgente: Recensione di “MOMMY” di Xavier Dolan (Canada 2014) | www.psychiatryonline.it