CHIAMAMI COL TUO NOME (2017), di Luca Guadagnino. Con Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel

il vero protagonista del romanzo: “II desiderio che è in noi, e non è necessariamente riferito all’altro. Piuttosto l’altro rappresenta la promessa di un avvicinamento alla soddisfazione di questo bramare…”

 

Tutte le canzoni della colonna sonora del film Chiamami col tuo nome – in download su Amazon iTunes

1 Hallelujah Junction – 1st movement – John Adams 7:09
2 M.A.Y. in the Backyard – Ryuichi Sakamoto 4:25
3 J’adore Venise – Loredana Bertè 4:15
4 Paris Latino – Bandolero 4:01
5 Sonatine Bureaucratique – Frank Glazer 3:44
6 Zion hört die Wächter singen (From “Cantata Wachet auf, ruft uns die Stimme”, BWV 140) – Alessio Bax 5:10
7 Lady Lady Lady – Giorgio Moroder & Joe Esposito 4:15
8 Une barque sur l’océan from Miroirs – Andre Laplante 7:10
9 Futile Devices (Doveman Remix) – Sufjan Stevens 2:15
10 Germination – Ryuichi Sakamoto 2:09
11 Words – F.R. David 3:27
12 È la Vita – Marco Armani 4:11
13 Mystery of Love – Sufjan Stevens 4:08
14 Radio Varsavia – Franco Battiato 4:07
15 Love My Way – The Psychedelic Furs 3:33
16 Le jardin féerique from Ma mère l’Oye – Valeria Szervánszky & Ronald Cavaye 3:02
17 Visions of Gideon – Sufjan Stevens 4:07

via Chiamami col tuo nome (2017) – MYmovies.it

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DALLA RECENSIONE DI SERGIO STAGNITTA:

In questa breve recensione, provo a leggere il film dal punto di vista psicologico, quindi niente commenti sulla fotografia, prove attoriali, inquadrature ecc; vorrei soffermarmi proprio sul tema dell’intimità con una riflessione personale nella quale alla fine scriverò cosa mi hanno fatto provare emotivamente alcune scene.

Quando penso e vivo l’intimità con l’altro, la prima domanda che, in teoria, potrei farmi è: chi è l’altro per me? In questo film, secondo me, troviamo la risposta. L’altro non è un oggetto, una persona della quale sappiamo tutto, già dal primo incontro. Non è un universo noto. L’altro, nel mondo dell’intimità, è un estraneo; è come un territorio sconosciuto che ci attrae e, nello stesso tempo, ci spaventa. Non sappiamo nulla, non abbiamo una mappa che ci possa aiutare ad orientarci, l’unico modo per conoscere questo territorio è entrarci dentro, rischiando anche di farci del male, di soffrire.

Elio però ha due buone guide che lo sostengono in questo viaggio; la prima è la madre che, comprendendo bene i sentimenti del figlio, la sua profonda energia che non trova una direzione, gli legge, in una sera di mal tempo, una storia di un cavaliere innamorato il quale si chiede: “Parlare o tacere a costo di morire?” La madre indica al figlio una mappa, gli dice che si può parlare dei propri sentimenti, si può dire all’altro cosa proviamo.

Questa funzione è fondamentale, perché Elio teme di entrare in un territorio sconosciuto, altamente pericoloso. Oliver è un uomo, non una donna, non sappiamo se è interessato ad una relazione omosessuale, oppure è attratto solo dalle donne, è uno straniero, che dopo qualche settima rientrerà nel suo paese, molto lontano dall’Italia. Insomma, è un po’ come decidere di esplorare la foresta amazonica, di notte, da soli e scalzi!

Elio può esplorare questo nuovo territorio grazie alla sua incoscienza adolescenziale che, purtroppo, molti adulti perdono crescendo, e grazie al sostegno dei suoi genitori. La madre gli apre la strada e il padre gli dona una lettura di senso nel finale.

TUTTA LA RECENSIONE è QUI:

http://emozioni.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/02/06/chiamami-con-il-tuo-nome-elogio-dell%E2%80%99intimita/?utm_source=Cinema+e+Psicologia&utm_campaign=ecd214ea07-EMAIL_CAMPAIGN_2018_02_07&utm_medium=email&utm_term=0_6cd7109bf3-ecd214ea07-113147533


SCHEDA PUBBLICATA IN https://www.laprovinciadicomo.it/cinema/film/54595/

l’estate del 1983 nel nord dell’Italia ed Elio, precoce diciassettenne, trascorre le sue giornate nella seicentesca villa di famiglia trascrivendo e suonando musica classica, leggendo e flirtando con la sua amica Marzia. Elio ha una relazione stretta con suo padre, eminente professore di cultura greco-romana, e con sua madre Annella, traduttrice. Entrambi i suoi genitori lo stimolano con i frutti dell’alta cultura in un ambiente che trabocca di delizie naturali. Mentre la raffinatezza e le doti intellettuali di Elio suggeriscono che è già un adulto a pieno titolo, c’è ancora molto in lui di innocente e immaturo, in particolare per quel che riguarda le questioni del cuore.

Un bel giorno nella tenuta di famiglia arriva Oliver, bellissimo ventiquattrenne statunitense e nuovo allievo estivo di suo padre. Tra i due nasce una relazione unica e intensa, che li porta a scoprire l’inebriante bellezza del desiderio risvegliato nel corso di un’estate che cambierà le loro vite per sempre…

Luca Guadagnino dirige l’ultimo capitolo della sua “trilogia del desiderio”, dopo Io sono l’amore (2009) e A Bigger Splash (2015), è un storia, elegante, sensuale e trascendente, di un primo amore.

Basata sul romanzo omonimo di André Aciman, la sceneggiatura del film porta la firma di James Ivory. Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2017, il film ha ottenuto tre candidature al Golden Globe 2018. Nel ruolo dei protagonisti troviamo Timothée Chalamet (che ricordiamo ne “Le verità sospese” del 2015) e Armie Hammer (“Mine” nel 2016). Al loro fianco Michael Stuhlbarg (che ricordiamo nella serie tv “Fargo” e in sala nei film “Miss Sloane – Giochi di potere” e “Doctor Strange” del 2016), Amira Casar (“Saint Laurent” 2014) e Esther Garrel (“Marguerite e Julien – La leggenda degli amanti impossibili” nel 2015)



la conversazione fra Elio  e il padre

dal romanzo:

ANDRE’ ACIMAN, Chiamami col tuo nome, Guanda , 2017

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