Il traditore, l’ultimo film di Marco Bellocchio, in concorso a Cannes e da stasera in tutte le sale italiane, racconta la storia di Tommaso Buscetta, uno dei primissimi pentiti di mafia. La sua collaborazione con la giustizia fu decisiva per consentire a Giovanni Falcone di istruire quello che è passato alla storia come il Maxi-processo a Cosa Nostra, nel 1986.
Per Bellocchio si tratta di una nuova potente riflessione su un microcosmo criminale, che il suo cinema non aveva mai indagato prima, unita – come spesso accade nei suoi film – al ritratto di uno dei personaggi più misteriosi e decisivi della nostra storia recente. Il traditore cerca di indagare i motivi psicologici, prim’ancora che culturali, del suo pentimento, della sua diserzione.
Nato a Palermo nel 1928 da una famiglia poverissima, attivo nel mercato nero e nel contrabbando durante il ventennio fascista e poi nel primo…
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