TRA CINQUE MINUTI IN SCENA di Laura Chiossone – recensione di di Cristina Sironi, in Scambi di Prospettive

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Si tratta infatti di una storia di quotidiana attualità: quella del rapporto di Gianna, attrice di mezza età alle prese con la precarietà e le incertezze della vita, con la madre Anna novantenne, non più autosufficiente, cieca, che “porta occhiali 3D perché è abituata da sempre ad avere qualcosa sul naso”, costretta su una poltrona, con la testa che “ogni tanto va per conto suo”. Una madre, lo si avverte subito, dal carattere ribelle, anarcoide e piuttosto volitiva: non ama affatto che ci sia “qualcuno a decidere per lei, anche se è sua figlia” e che si rivolge al mondo con un’ “ironia graffiante e un grande cuore un po’ egoista”.

I temi che attraversano le due narrazioni sono quelli dell’invecchiamento, della malattia, del corpo fragile e vulnerabile fino all’immobilità, della mente debole che dà segnali intermittenti che creano paure, del senso di impotenza che coglie chi cura e assiste, degli spazi di vita che si riducono, della prossimità della fine …

tutta la recensione è qui:

Sorgente: Il tempo che resta – Scambi di Prospettive

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