trama:
https://it.wikipedia.org/wiki/Gli_spiriti_dell%27isola#Trama
RECENSIONI E INTERPRETAZIONI:
GLI SPIRITI DELL’ISOLA (2022) di MARTIN MCDONAGH
https://www.internazionale.it/opinione/eileen-jones/2023/02/04/gli-spiriti-dell-isola-recensione
la lettura del film da parte di C. B.:
la lettura del film da parte di L.Q.:
Ciò che mi ha fatto da filo conduttore nella visione del film è stato il concetto di “escalation simmetrica”.
Entriamo da subito in quella che pare una rottura inspiegabile di una forte relazione amicale, ma nel dipanarsi dello svolgimento in realtà emerge altro. La mancanza di racconto sul come sia stata l’evoluzione dell’amicizia prima della decisione di Colm, ci porta a condividere le stesse domande di Padraick “Ma perché” Che ho fatto che non mi vuoi più parlare?”.
Dal mio punto di vista le risposte vengono date ben chiare.
Colm, che nell’isola cercava pace, è stanco di spendere il suo tempo in chiacchiere inutili e banali e preferisce la solitudine per dedicarsi alla musica, in quanto l’arte è l’unica cosa che resiste nel tempo, diversamente dalle caratteristiche degli abitanti dell’isola.
Potrebbe essere una giustificazione non appagante, ma tale è l’argomento che Colm continua a riproporre alle domande di Padraick. Il quale non si arrende, non accetta la diversità di quello che riteneva un amico fedele e per contro pare piuttosto abbarbicato sul fatto di essere considerato noioso. Sarà la domanda che pone a tutti per avere più o meno conferma sulla sua natura.
E’ proprio sull’irriducibilità delle posizioni di entrambi gli uomini che inizia l’escalation, essendo tutti e due radicati sui propri meccanismi individuativi.
L’unica che tenta di svolgere un’azione mediatrice è la sorella di Padraick, senza però riuscirvi, anche quando da lontano tenta di convincere Padraick a lasciare l’isola e i suoi sentimenti negativi.
La grettezza degli abitanti è depressiva e, ahimé, suscita in me analoghi ricordi anche dalle nostre parti. Tanta la bellezza della natura, tanta la meschinità e la futilità dei suoi abitatori umani.
L’attenzione è rivolta solo al pettegolezzo, al ficcanasare nelle vicende altrui, a giustificare i potenti, a trasmettere messaggi lontanissimi dalla misericordia. Chiesa e istituzioni ne escono con le ossa rotte.
Ma anche i due protagonisti, per difendere le proprie convinzioni, sono destinati a perdere.
Padraick è quello che maggiormente alza il livello della lotta, mentre Colm in più occasioni dimostra vicinanza alle disavventure di Padraick, senza per questo arretrare nella decisione di interrompere il rapporto comunicativo.
Struggente Domininic, considerato lo scemo del villaggio, che di fronte al racconto dell’inganno di Padraick verso uno studente di musica gli dice: “Non sei più gentile. Sei proprio come tutti gli altri”.
Emblematica la figura di colei che viene definita la “strega”. Lei STA, osserva ciò che accade senza giudizio, semplicemente con consapevolezza, presagendo morte e per questo da tutti evitata.
Gli unici capaci di vera empatia sono gli animali verso i quali c’è reciproco scambio di amore, ma anche in questo caso non manca il sacrificio innocente dell’asina che aumenta il rancore di Padraick.
Una tragedia di cui non ravviso speranza, soprattutto nella parte finale, quando Colm commenta positivamente la cessazione degli spari mentre Padraick lascia intuire che “forse è meglio così” rispetto al conflitto insanabile.
